Cecimo ha proposto dieci chiavi per definire gli obiettivi industriali dell’Unione europea

Cecimo, in occasione delle elezioni europee, ha proposto un Manifesto ai capi di Stato e di governo, con dieci raccomandazioni chiave al momento di definire la futura politica industriale dell’Unione europea e di fissare le priorità annuali e pluriennali. Cecimo, a livello globale, rappresenta la posizione comune delle industrie europee delle macchine utensili e delle relative tecnologie di produzione e promuove la cooperazione con altre organizzazioni in tutto il mondo. Incoraggia la ricerca e l’innovazione guidate dalle esigenze presenti e future del mercato e contribuisce a plasmare le politiche di ricerca e innovazione dell’Unione. È anche coinvolta in molti progetti finanziati dall’Unione e incoraggia le imprese a partecipare a programmi nazionali ed europei.

Ecco le dieci raccomandazioni chiave di Cecimo: collocare l’industria in cima all’agenda politica del Parlamento europeo e della Commissione europea durante il prossimo ciclo istituzionale (2019-2024) e nominare un vicepresidente della Commissione europea per l’industria; Proseguire i progressi nell’agenda del mercato unico digitale e sviluppare una politica industriale per l’era digitale – migliorando le infrastrutture digitali, creando fiducia nei dati, consentendo l’automazione ed eliminando le difficoltà di digitalizzazione; Garantire il finanziamento necessario e il sostegno politico per circoli virtuosi di valore strategico e tecnologie innovative nel prossimo bilancio dell’Unione, per accelerare la trasformazione industriale – investendo in programmi di ricerca, innovazione, competenze e sviluppo digitale delle capacità, insieme a incentivi fiscali e altri strumenti finanziari; Promuovere la reciprocità con i partner commerciali e proporre un’agenda commerciale più assertiva dell’Unione europea, in particolare nei confronti della Cina e degli Stati Uniti; Colmare il divario di competenze nei campi delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la produzione additiva, l’industria 4.0 e la digitalizzazione; massimizzare i benefici per le imprese promuovendo strategie e iniziative legate alle attività di ricerca, ai banchi di prova, ai progetti di investimento dell’Unione europea e nazionali e alle competenze industriali; Rimanere al posto di guida per la standardizzazione e migliorare il processo per lo sviluppo e il riferimento degli standard europei e internazionali per il settore manifatturiero; Garantire la protezione dei diritti di proprietà intellettuale europea, i segreti industriali riservati e le serie di dati a livello europeo e internazionale; Essere cauti nel considerare la necessità di rivedere la legislazione dell’Unione europea, ad esempio nel caso della direttiva macchine, per evitare di regolamentare troppo presto le nuove tecnologie e soffocare l’innovazione; Salvaguardare gli investimenti industriali e garantire la certezza del diritto, promuovendo un processo decisionale basato su elementi concreti e assicurando che la legislazione futura sia a prova di futuro e neutrale dal punto di vista tecnologico, in settori vitali per la competitività industriale dell’Unione europea, come le emissioni di CO2; Semplificare ulteriormente la direttiva sul distacco dei lavoratori per quanto riguarda gli obblighi della direttiva. La libertà di movimento e di servizi in tutta Europa