Editoriale – numero 81 – anno 2021

Continua la ripresa dei mercati e della produzione, anche se la situazione legata alla pandemia provoca ancora notevoli incertezze su quanto tale ripartenza sia effettivamente salda. A dispetto dei lock-down dell’inverno scorso e della primavera 2021, delle previsioni di ulteriori restrizioni legate alla variante Delta, il settore delle macchine utensili dimostra ottimismo, in una curva di crescita che perdura ormai da alcuni trimestri.

A livello europeo, l’industria delle macchine utensili vive un momento di particolare entusiasmo, non soltanto dal punto di vista della produzione, ma anche di quello degli ordini che, nel corso del primo trimestre del 2021, hanno fatto segnare una crescita sia nei confronti del trimestre precedente, sia rispetto allo stesso trimestre dell’anno 2020. Se in quest’ultimo caso la crescita era quasi prevedibile, anche se a livello europeo i lock-down nel 2020 sono scattati tra l’inizio del mese di marzo e aprile, cioè tra il primo e il secondo trimestre, la crescita rispetto al già positivo quarto trimestre 2020 segna un punto di particolare ottimismo e positività nel settore.

Ottimismo e positività che valgono sia per gli ordini sul mercato interno, aumentati del 47% rispetto al primo trimestre 2020, sia per quelli sul mercato estero, cresciuti del 31%. Anche in Italia gli ordini sono in crescita: nel primo trimestre del 2021 torna a crescere la raccolta ordini di macchine utensili da parte dei costruttori italiani. In particolare, l’indice UCIMU, elaborato dal Centro Studi Cultura di Impresa dell’associazione, rileva, nei primi tre mesi dell’anno, un incremento del 48,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. In valore assoluto l’indice si è attestato a 169 (base 100 nel 2015). 

Il risultato complessivo è stato determinato principalmente dall’ottima performance dei costruttori sul mercato domestico. Sul fronte interno, infatti, i costruttori italiani rilevano un incremento degli ordinativi pari al 157,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 195,5. Sul fronte estero, gli ordini sono cresciuti del 30,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2020. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 155.

Sempre a livello europeo, l’indice della produzione industriale è tornato ai livelli pre-crisi, altro segnale importante di assoluta positività. Un altro elemento di grande importanza che ancora manca al panorama industriale globale, al di là della possibilità di spostarsi in modo agevole per ragioni di lavoro e commercio, e a questo direttamente connessa, è la ripartenza dell’attività fieristica. In programma ci sono eventi di grande importanza nel panorama fieristico: a ottobre è il momento di Made In Steel, l’evento della filiera dell’acciaio che in primavera è stato rinviato sempre a causa della pandemia; a novembre è la volta di EMO, una delle maggiori fiere del mondo per la macchina utensile che quest’anno vedrà il suo palcoscenico a Milano, nell’ambito della rotazione con Hannover. Si tratta di due momenti fondamentali, dei quali parleremo in modo esauriente nel prossimo numero, che dovrebbero dare il segnale definitivo di ripartenza anche per un settore che negli ultimi 18 mesi ha sofferto in modo particolare e che nella storia ha rappresentato per l’industria un veicolo fondamentale di promozione, marketing e vendita.