Ordini di macchine utensili, calo nel primo trimestre 2019

Nel primo trimestre 2019, l’indice UCIMU degli ordini di macchine utensili ha segnato un calo dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si è attestato a 127,7 (base 100 nel 2015). Il risultato complessivo è stato determinato dall’arretramento registrato nella raccolta ordinativi sia sul mercato interno che sul mercato estero.

In particolare, gli ordini esteri hanno segnato un calo dell’8,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2018. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 124,3.

Anche sul fronte interno, i costruttori italiani di macchine utensili hanno registrato un arretramento della raccolta ordini, scesi del 9,8%, rispetto al primo trimestre 2018. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 129,1.

Massimo Carboniero, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha affermato: “Il risultato del primo trimestre induce ad un’attenta riflessione perché, alla evidente riduzione della raccolta ordini sul mercato interno, cominciata con il primo trimestre del 2018, si aggiunge ora il calo degli ordinativi raccolti oltreconfine”.

“Con riferimento al mercato interno, la riduzione degli ordinativi è fisiologica dopo l’exploit del 2017. Ce lo aspettavamo e, osservando l’andamento del 2018 e di questa prima frazione del 2019, possiamo affermare che i valori si stanno riportando sui livelli di normalità tipici del mercato italiano”.

“Detto ciò, occorre però considerare che l’industria manifatturiera del paese ha ancora necessità di investire in nuovi macchinari e in nuove tecnologie di produzione. Per questo è indispensabile che le autorità di governo, confermino al più presto, le tecnicalità relative al ripristino del superammortamento così come presentato nel Decreto Crescita”.

“Per le PMI il superammortamento rappresenta, infatti, lo strumento più semplice per favorire la sostituzione e l’aggiornamento dei macchinari industriali e, per questo, ben si combina con l’iperammortamento che favorisce e stimola, invece, la diffusione dell’innovazione in chiave digitale”.

“L’industria manifatturiera italiana, e con essa il Paese, ha avviato, da qualche anno, un progressivo processo di rinnovamento e trasformazione volto a incrementare la competitività dell’offerta di made in Italy; interrompere questo percorso a metà del guado sarebbe rischioso, anche e soprattutto in ottica occupazionale”.

“L’Italia ha bisogno di consolidare e incrementare il valore della sua produzione manifatturiera preservando le sue aziende, il know how e il lavoro. E per fare ciò occorrono strumenti che stimolino gli investimenti in tecnologia. Solo così, aggiungendo innovazione a innovazione, potremo consolidare la nostra leadership in quei settori, spesso di nicchia, in cui la nostra offerta risulta oggi di gran lunga preferita a quella dei concorrenti”.

“Sul fronte estero, le rilevazioni del nostro indice – ha aggiunto il presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE -mostrano rallentamento. Il clima di instabilità politica, la concomitanza con le Elezioni Europee, la staticità di alcuni mercati, come la Germania, e di alcuni settori di sbocco particolarmente rilevanti per la macchina utensile italiana, come l’automotive, così come la chiusura protezionistica di alcuni importanti mercati, rendono l’attività dei costruttori italiani oltreconfine certamente meno agevole”.

“Per questa ragione chiediamo alle autorità di governo di ragionare sul potenziamento degli incentivi fiscali per le imprese italiane che partecipano alle fiere di riferimento per il settore che si svolgono fuori UE, poiché la presenza alle manifestazioni espositive, soprattutto in mercati lontani, rappresenta il miglior strumento di marketing per una PMI. Alla più importante fiera organizzata in Cina, che si è svolta a metà aprile, sono, infatti, oltre 50 le imprese italiane che hanno esposto la propria tecnologia con l’obiettivo di intercettare la domanda di utilizzatori locali e dei paesi limitrofi, di certo tra le più vivaci nel panorama internazionale”.

“Ma tutto questo non è sufficiente – ha concluso il presidente Carboniero – per questo UCIMU, nell’ambito dell’attività di internazionalizzazione, nel 2019, ha in programma, insieme a Ministero dello Sviluppo Economico, Ambasciate, ICE-Agenzia e le omologhe associazioni di settore, l’organizzazione di una serie di forum bilaterali in Russia, India e Cina, pensati per favorire il dialogo tra i sistemi paese e i sistemi industriali di entrambe le parti”.

Posizioni delle soluzioni SLM per la crescita giovane

Il Supervisory Board di SLM Solutions Group AG ha annunciato nuovi incarichi e nomine ai vertici della sua leadership, mentre un apporto di capitale di 13 milioni continuerà a finanziare progetti di crescita e sviluppo.
Dopo l’annuncio alla fine del 2018 che Uwe Bögershausen non estender il suo contratto oltre giugno 2019, il Supervisory Board di SLM Solutions ha deciso la scorsa settimana di nominare un nuovo CEO per completare il suo Executive Board. Meddah Hadjar entrerà a far parte della società a partire dal 1 maggio 2019 come CEO. Meddah Hadjar vanta una vasta esperienza internazionale nella gestione dei prodotti, nella produzione additiva e nell’ingegneria, avendo ricoperto ruoli di leadership nei settori aeronautico, oil & gas, energia potenziale, più energia business units a General Electric, a cui SLM Solutions ha venduto molti dei suoi selettivi sistemi di fusione laser.
Hans-Joachim Ihde, Presidente del Supervisory Board, ritiene che l’ampia esperienza internazionale di Meddah Hadjar lo renda il candidato ideale per condurre SLM Solutions. “Siamo molto felici di aver firmato con il Sig. Hadjar per riportare la società sul suo percorso di crescita”.
Inoltre, tre membri attuali del Supervisory Board hanno annunciato il loro ritiro o hanno dichiarato che non si candideranno per la rielezione a giugno: Peter Grosch, Lars Becker e Bernd Hackmann. Michael Mertin, Magnus René e Thomas Schweppe sono stati invitati a far parte dei nuovi membri del Consiglio di sorveglianza. Integreranno e rafforzeranno il Consiglio di vigilanza portando a SLM Solutions un’esperienza supplementare nel settore della produzione additiva, della produzione industriale e dei capitali. Michael Mertin è stato l’ex CEO di Jenoptik, Magnus René è stato CEO di ARCAM e Thomas Schweppe è Managing Director di 7Square ed ex Managing Director di Goldman Sachs. “Ringraziamo Peter Grosch, Lars Becker e Bernd Hackmann per i loro servizi e siamo incoraggiati dalle nuove prospettive e dalle esperienze uniche che i candidati Michael Mertin, Magnus René e Thomas Schweppe porteranno a SLM Solutions”, ha dichiarato Hans-Joachim Ihde.
Inoltre, la nuova iniezione di denaro proveniente dell’aumento di capitale rafforzerà i finanziamenti della società per ulteriori progetti di crescita e R & S. Elliott, il maggiore azionista di SLM, insieme a ENA Investment Capital, ha sottolineato il loro impegno nei confronti dell’azienda e delle sue prospettive future con un investimento complessivo di circa € 13 milioni per consentire alla società di concentrarsi ulteriormente sulla crescita. Franck Tuil, senior portfolio manager di Elliott, ha dichiarato: “L’impegno di ulteriore capitale si basa sulla nostra convinzione nella leadership tecnologica di SLM nel settore della produzione additiva e nella sua solida base di clienti. Non vediamo l’ora di continuare il nostro rapporto di collaborazione con la Società e siamo fiduciosi che il CEO appena nominato e un Consiglio di vigilanza rafforzato possano posizionare con successo SLM per realizzare il suo potenziale significativo, offrendo valore convincente a tutti gli stakeholder di SLM “.

Accordo tra Prima Power e Gasparini: nasce la nuova serie di presse piegatrici idrauliche hP Prima Power per il mercato dell’alto tonnellaggio

Prima Power ha siglato un accordo con Gasparini per la distribuzione di prodotti della gamma Gasparini con brand e colori Prima Power. Grazie a questa collaborazione Prima Power amplia la gamma delle sue presse piegatrici, affiancando ai modelli della serie servo-elettrica eP, prodotti nello stabilimento Prima Power di Cologna Veneta (VR), la nuova famiglia di presse piegatrici idrauliche hP, dieci modelli di formato medio-grande che coprono un range da 270 a 650 tonnellate. Alla base dell’accordo c’è un vero e proprio progetto industriale, valido a livello globale, che prevede che le presse piegatrici hP non siano solamente commercializzate ma anche assistite dalla rete Prima Power.

Le due tecnologie, elettrica e idraulica, hanno vantaggi e impieghi complementari. Le presse piegatrici servo-elettriche eP sono ideali per lavorazioni di lamiere con spessori medio-bassi. Potenti e flessibili, i prodotti della serie hP coprono la fascia di applicazioni a più alto tonnellaggio. Le presse piegatrici idrauliche sono ideali per il settore agricolo e movimento terra, caratterizzato da componenti di spessore elevato, e diventano quindi complementari alle macchine laser di alta potenza e di grande formato dedicate a questo comparto, considerato strategico da Prima Power. Le presse piegatrici idrauliche, il laser fibra da 10 kW per le macchine 2D e la nuova Laser Sharp di taglia 2060 sono pensate per i clienti che necessitano di prodotti particolarmente flessibili in termini di materiali, spessori e dimensioni delle lamiere da lavorare.

La serie hP è la perfetta combinazione fra la forza e la versatilità della tecnologia idraulica e il risparmio energetico e la sostenibilità del pacchetto ECO. L’Adaptive Crowning e il sistema Reflex rendono inoltre questa pressa piegatrice la macchina più precisa nella sua categoria.
L’Adaptive Crowning e il sistema Reflex permettono di compensare le deformazioni della struttura, inevitabili durante il processo di piegatura, grazie a sensori e sistemi di controllo che consentono di mantenere gli angoli costanti su ogni materiale e spessore.

Il sistema di sicurezza laser DSP protegge l’operatore dal pericolo di schiacciamento tra utensile superiore e inferiore. Rappresenta l’evoluzione della sicurezza della pressa piegatrice e permette una riduzione della durata del ciclo di piegatura.

La serie hP può essere collegata in tandem o integrata in linee automatizzate o celle robotizzate. Inoltre, le prestazioni delle presse piegatrici hP possono essere ulteriormente aumentate grazie alla possibilità di configurare la macchina secondo le esigenze produttive del cliente. I supporti anteriori, l’accompagnatore di piega per lamiere grandi o molto pesanti, il calibro digitale wireless per la correzione automatica dei parametri di piega, la tavola piega-schiaccia che aumenta la produttività e facilita le operazioni, il Laser Check, che misura l’angolo di piega e lo corregge automaticamente utilizzando un raggio laser e una videocamera, sono alcune delle principali opzioni a disposizione.

Per un ulteriore incremento dell’efficienza energetica e della compatibilità ambientale, la serie hP può essere dotata dell’innovativo sistema ECO: il motore è controllato da un inverter che ne gestisce velocità e potenza. In questo modo flusso e pressione nel circuito idraulico sono ottimizzati in base alle effettive esigenze di piegatura.

Il software di piegatura AutoPol è la soluzione per le attività di programmazione più impegnative. È uno strumento facile da usare ed efficace per la programmazione off-line delle macchine della serie hP di Prima Power. La sofisticata simulazione della piegatura consente di studiare la fattibilità dei pezzi da eseguire, verificare la sequenza di piegatura e produrre direttamente il programma macchina.

Come tutti i prodotti Prima Power, anche le presse piegatrici hP sono Industry 4.0 e dispongono di una serie di soluzioni software come Data Logger e Tulus Reporting View, per il controllo e la reportistica della produzione e delle prestazioni del sistema, o come Production Manager, per la comunicazione con l’ERP del cliente e la creazione di liste di lavoro.

Forte calo degli ordini per l’industria delle macchine utensili

Gli ordini ricevuti dall’industria tedesca delle macchine utensili nel primo trimestre del 2019 sono diminuiti del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Gli ordini dalla Germania sono diminuiti del 10% mentre quelli dall’estero sono diminuiti del 27%.
“Questi errori sono dovuti non solo alla prima metà estremamente vivace del 2018”, ha affermato il dott. Wilfried Schäfer, direttore esecutivo della VDW (Verein Deutscher Werkzeugmaschinenfabriken – Associazione tedesca dei costruttori di macchine utensili), Francoforte sul Meno, commentando il risultato. Si prevede che questo effetto base diminuirà significativamente nella seconda metà del 2019.
“Tuttavia, il raffreddamento dell’economia globale sta finalmente influenzando anche l’industria tedesca delle macchine utensili”, ha proseguito Schäfer. Gli affari domestici, a lungo contrapposti al declino degli ordini esteri, hanno perso molto slancio. L’unico punto positivo è la zona euro, che ora è molto più stabile e ha visto solo una flessione del 3%. Tuttavia, può solo stabilizzare la perdita dalla zona non euro in misura marginale.
Le cause della crisi sono facilmente individuabili: interruzioni politicamente motivate del commercio mondiale che colpiscono i mercati emergenti, debole crescita in Cina, debolezze strutturali nel settore automobilistico (il più grande mercato clienti) e il crollo dell’industria dei semiconduttori. “Nel 2018, l’industria automobilistica internazionale ha dimezzato la spesa in conto capitale di meno del 4% rispetto all’anno precedente, ed è probabile che pianifichi un dato ancora più basso per il 2019”, ha spiegato Schäfer.
I livelli di ordini delle macchine utensili sono di nuovo inferiori a quelli delle vendite per la prima volta da metà 2014. Le vendite sono aumentate del 6% nei primi tre mesi del 2019. “Molte aziende attualmente fanno affidamento sul loro portafoglio ordini dal precedente boom”, ha affermato Schäfer. I tempi di consegna eccessivi si riducono di nuovo. Ciò rende l’approvvigionamento più flessibile per i clienti e riduce i tempi di produzione della produzione di impianti per i produttori. Utilizzo delle capacità Nell’aprile di quest’anno è stato dell’86,5% e quindi inferiore alla media dell’anno scorso.
“Il VDW prevede tuttavia una crescita della produzione dell’1% nel 2019”, ha sottolineato Schäfer della VDW. D’altra parte, si aspetta una ripresa della domanda nella seconda metà dell’anno. L’arretrato degli ordini dovrebbe anche fornire sostentamento per un po ‘di tempo a venire.

EDDYeyes’s, la soluzione chiave per i laminatoi che vogliono andare verso gli ZERO difetti

Finora, difetti pari a ZERO erano un’utopia. Ora è un argomento di tendenza. Andare a ZERO è un viaggio eccitante.
La soluzione di Isend EDDYeyes è diventata la soluzione di tutti i laminatoi per garantire una produzione di alta qualità, perché per la prima volta è possibile passare a ZERO difetti con una soluzione integrata.
EDDYeyes combina il test a correnti parassite (ET) fornito dal sistema HOTdiscover che rileva i difetti online fino a 120m / s a 1200ºC e l’imaging digitale con il sistema EDDYeyes Vision che scatta le immagini in tempo reale dei difetti rilevati dal sistema ET e associati e lo memorizza con il segnale in tempo reale o un’ulteriore analisi. Una volta che il difetto e la sua tipologia sono noti, la sfida è quella di caratterizzarli e stabilire la relazione con la causa che li produce in modo che azioni correttive possano essere implementate nel processo per evitare inconvenienti futuri.
EDDYeyes apre le porte a decisioni più rapide con un modo accurato e intuitivo per analizzare i difetti del laminatoio.
Quindi, per la prima volta, il 100% dei tipi di difetti sono rilevabili e “ZERO difetti” è più vicino che mai. Grazie a questo, i laminatoi possono fornire vergella di qualità superiore. Questa apparecchiatura di ultima generazione può segnalare ogni tipo di difetto, incluse informazioni quali posizione esatta, forma e profondità (mappa dei difetti).
EDDYeyes è pronto per l’industria 4.0 e può essere integrato nei laminatoi con un enorme funzionalità di integrazione. Un insieme completo di parametri di produzione può essere collegato alla mappa dei difetti con modi nuovi e produttivi per sfruttare quasi tutte le bobine da consegnare. Quindi, la mappa dei difetti può essere facilmente estesa a una mappa completa della bobina.